Val Taleggio
Dopo aver attraversato uno spettacolare orrido, una gola lunga circa 3 km scavata dal torrente Enna, sbuco in Val Taleggio.
Da qui è difficile passarci per caso. Io ho la fortuna di esserci perché per tre giorni sono ospite della Cooperativa Agricola Sant’Antonio in Valtaleggio.
Impossibile non associare il nome di questa piccola valle al formaggio: qui lo fanno da sempre. E lo continuano a fare con il latte delle aziende agricole locali che viene lavorato dalle mani del casaro.
Tra tutti segnalo lo strachitunt e il taleggio, due formaggi dop realizzati con il latte crudo delle vacche di razza bruna. Che qui hanno tutte un nome e un cognome: Gaia Vileno, Debora Barca, Isabel Yanik…
A portare avanti la tradizione casearia della Val Taleggio negli ultimi anni sono tornati anche i giovani.
Che hanno fatto importanti investimenti per non perdere il lascito degli avi che il formaggio lo hanno vissuto e tramandato per generazioni.
Alla Cooperativa Sant’Antonio oltre alla degustazione è possibile pernottare. E fermarsi vuol dire godersi il cielo stellato e i silenzio della valle, il fresco e i suoi profumi. Passeggiare nei piccoli paesi dove il tempo sembra essersi fermato.
Inoltre la Cooperativa offre anche una connessione Wi-Fi per chi come me ha bisogno di lavorare. Con una finestra sulla valle da cartolina.
Smart Walking ha fatto quindi una tappa “fuori cammino” in Val Taleggio. E dopo la visita alle aziende della valle, una bella escursione di 10 km dal ponte della Lavina alle spettacolari sorgenti dell’Enna. Le acque sgorgano dalla grotta e poi fanno salti nel verde generando cascate e laghetti: nasce l’Enna, che ha scavato le pareti delle montagne e l’orrido della Val Taleggio.
Prealpi Orobie, segnatevele!
Vedeseta, Reggeto, Olda, Sottochiesa, Peghera, Lavina. Viva l’Italia dei paesi!
Grazie a Sarah Inverno per avermi accompagnato, raccontato e arricchito. A presto!
I dettagli fanno la differenza.
Come sapete Smart Walking è un progetto che dimostra come sia possibile camminare scoprendo l’Italia dei piccoli borghi e al contempo lavorare da remoto.
In questi ultimi giorni ho fatto una tappa “fuori cammino” in Val Taleggio, un angolo d’Italia incastonato tra le Prealpi Orobie.
La Cooperativa Agricola Sant’Antonio Valtaleggio mi ha accolto negli Spazi per l’accoglienza e la promozione del turismo legati alla filiera del formaggio “Strachitunt dop”.
Mi hanno messo a disposizione l’ampia sala dalle spettacolari vetrate che incorniciano la valle e l’appartamento recentemente ristrutturato e inaugurato proprio da me come Casa Vacanze Val Taleggio.
I dettagli fanno la differenza scrivevo sopra. E l’attenzione con la quale mi hanno accolto non può che avermi colpito e ho provato a trasmetterlo con qualche foto.
In questi giorni ho alternato lavoro – grazie alla connessione Wi-Fi – e le esperienze di approccio e conoscenza al territorio: dalle visite alle stalle, ai luoghi di produzione, alla suggestiva camminata dal Ponte della Lavina alle fresche sorgenti dell’Enna.
In Val Taleggio non c’è un vero e proprio cammino, ma tanti sono i sentieri e le esperienze che si possono fare camminando sul territorio ed entrando in contatto con la sua cultura, sperimentando degustazioni dei prodotti locali e ascoltando le storie di chi vive questi luoghi.