Via di Francesco
Buon compleanno davidefiz.
Teseo lo dice tutto attaccato davidefiz e mi si presenta davanti con un palloncino giallo su cui ha scritto buon compleanno. È il figlio di Tiziano d’Urbano che ieri per la prima volta ha presentato il Premio HOMBRES itinerante. Ed è nipote di Enzo D’Urbano, che ci ha lasciati a dicembre 2021, ideatore del premio e del Cammino di San Pietro Eremita.
Sono sceso a Pereto per la cerimonia che si è tenuta presso la Chiesa di San Giovanni Battista. Mi è stato conferito il premio nella sezione speciale di “Hombres e Territorio” per il mio progetto “Smartwalking”.
Grazie a Tiziano D’Urbano e Angela Palombo che portano avanti i due splendidi progetti iniziati da Enzo. E grazie a Orlando Ivan Proietti senza il cui messaggio non sarei stato qui.
Il mio 46esimo compleanno lo passo dal finestrino del treno vedendo scorrere il paesaggio che dall’Abruzzo mi porta in Umbria. La Tana del Riccio Spoleto è un vecchio edificio di mattoni splendidamente recuperato da Chiara Putini che ha messo a guardia delle mure due gattoni pantereschi. Domani inizierò la Via Di Francesco verso Assisi.
Via del Sud da Roma ad Assisi Tappa Da Bazzano di Spoleto a Trevi
Ci sono silenzi assordanti e silenzi che decorano il paesaggio. Da Bazzano di Spoleto a Poreta il paesaggio è ovattato da una nebbia che dai campi cerca di arrampicarsi su per le colline. Ogni tanto fanno capolino, sospese nel nulla, campanili o tetti, cime di alberi o di colline.
A Poreta mi fermo a Villa del Cardinale per salutare il proprietario di questo casale che fu residenza estiva del cardinale Annibale della Genga divenuto poi papa Leone XII.
Nazzaro mi aveva dato disponibilità ad accogliermi per il pernotto ma per un cambio piano non ho potuto accettare.
Trovo tre pellegrini – che hanno passato qui la notte – e sono invitato a fare colazione con loro: la ricotta e il primo sale a km zero sono una prelibatezza.
Andreas dalla Germania, Isabelle e Claire dalla Francia proseguiranno verso Roma. Io verso Assisi. A volte le vite si incrociano in un luogo, in un tempo e poi prendono direzioni opposte, anche se sulla stessa via.
Mi rimetto in cammino sulle colline che si affacciano sulla Valle Spoletana attraverso le coltivazioni di olivi protette dai muretti a secco, fino a raggiungere uno dei borghi più belli d’Italia: Trevi.
L’osteria La Bigonza – che Michele porta avanti con la moglie tra i vicoli del borgo – è il posto migliore per gustare la cucina tipica dell’Umbria. Qui incontro l’eclettico Bernhard Gillessen: pittore, scultore e illustratore tedesco che vive a Trevi.
Sazio torno all’ Hotel Trevi Palazzo Natalini gestito da Massimiliano e Ilenia. Romani, dopo 12 anni in Messico hanno deciso di rientrare in Italia e vivere in un piccolo borgo. Sono venuti con il figlio Paulino – un sorridente bambino di 10 anni e tre lingue parlate! – e Bruto, un amstaff cannella che nonostante l’aspetto è più docile dei due gattoni messicani a cui mancano solo gli stivali.
I gatti mi studiano a distanza mentre lavoro dal la pittoresca terrazza giardino che regala una magnifica vista sulla valle. Qui ho trovato le comodità di un hotel e il calore di una famiglia.
La serata mi regala le prove del Palio del Terziere. Da 42 anni i tre rioni – Terziere del castello, Piano e Matiggia – si sfidano in una folle corsa.
20 ragazzotti per squadra si danno il cambio a spingere per 800 metri un carro di legno da 430 kg.
Dalla porta bassa di ingresso del borgo alla piazza della torre: il record è intorno ai 2 minuti e 25 secondi di sudore in salita.
Via di Francesco – Via del Sud da Roma ad Assisi Tappa da Trevi a Foligno
13 chilometri camminando lungo i terrazzamenti di olivo che declinano lentamente a valle. Dislivello positivo 430 metri dislivello negativo 250. Fondo strada bianca e asfalto. Segnaletica: segnali verticali e orizzontali giallo-blu. Tempo di percorrenza circa 4 ore. Fonti d’acqua sì.Punti di sosta sì. Grado di difficoltà facile
Foligno è la città della Quintana, una rievocazione storica della Giostra del 10 febbraio 1613 disputata in occasione del Carnevale: adesso è una sfida tra i cavalieri dei 10 rioni, in cui è divisa Foligno, che si contendono il Palio. Pochi giorni fa c’è stata l’ultima edizione e il centro storico è ancora tappezzato delle bandiere dei quartieri.
KURO – Specialty Coffee Shop è una micro caffetteria indipendente: una di quelle poche attività commerciali che quando passi la porta ti fa credere di essere entrato a casa di un amico.
Dirimpetto scopro la Trattoria dei Cuccugnai cucina umbra casereccia e civette.
L’ Ostello Palazzo Pierantoni si trova nel Palazzo Pierantoni, uno dei palazzi seicenteschi più belli di Foligno. Connessione veloce, stanze per lavorare, giardino e super colazione. Perfetto per un pellegrino smartwalker!
I writer notturni di Foligno hanno per fortuna riempito solo i muri moderni privi di anima.
Terza e ultima tappa da Foligno ad Assisi
Distanza 19,345 Km. Dislivello positivo 580 metri dislivello negativo 450 metri. Fondo strada bianca e asfalto. Segnaletica; segnali verticali e orizzontali giallo-blu. Tempo di percorrenza circa 6 ore. Fonti d’acqua sì. Punti di sosta sì. Grado di difficoltà facile
Spello mi ricorda di quanti borghi poco conosciuti abbiamo in Italia da scoprire, un patrimonio unico al mondo. Assisi non ha ovviamente bisogno di presentazione, mea culpa non esserci mai stato prima!
E i miei piedi hanno camminato sulla Strada Mattonata di Assisi, un tracciato di 3 chilometri, di probabile origine romana.
20 anni fa il Comune ha riqualificato con una sottoscrizione che ha portato a ridisegnare il percorso con mattoncini ‘personalizzati’, con i nomi di chi ha voluto sostenere l’iniziativa. Oltre al nome c’è la provenienza geografica e c’è veramente tutto il mondo cristiano.
La lunga giornata finisce godendomi il tramonto sul terrazzo della Cittadella di Assisi, sede della Pro Civitate Christiana, un’associazione fondata nel 1939 da don Giovanni Rossi con un gruppo di laici, donne e uomini. Il primo obiettivo è di offrire una accoglienza di qualità e alla portata di tutti.
“Tutto cambia al mondo.
Noi assistiamo a trasformazioni di anime, di popoli e di religioni impensabili.
Bisogna che noi prepariamo più che opere, ponti;
più che prediche, dialoghi;
più che ricordi, nuove visioni di un avvenire di libertà, di pace, di giustizia.”
Don Giovanni Rossi, fondatore della Pro Civitate Christiana