Va dove ti porta il Beo

Va dove ti porta il Beo

Ho conosciuto Stefano durante il corso di guida ambientale escursionistica AIGAE all’ Accademia del Turismo di Lavagna. Io pendolare di mare – da Genova – e lui di montagna. Il suo cambio di vita lo ha portato nell’entroterra di Chiavari, esattamente a Castagnello, remota frazione di Borzonasca.
Dalla sua casa la provincia di Parma è praticamente a mezz’ora di cammino; una zona che fu in passato strategica per i commerci e testimonianza ne è la presenza dell’Abbazia di Borzone.
Stefano ha lavorato nella cooperazione per decenni, girando Africa, sud est asiatico e America latina.
Una crisi di ecoansia- definizione ancora poco conosciuta in Italia – lo ha portato a rivedere il suo modello di vita e a trasferirsi a Castagnello.
Adesso lavora nel suo orto e presso la Cooperativa Agricola Rurale Isola di Borgonovo.
Sono stato 4 giorni con lui a vedere come vive, ad ascoltare i suoi pensieri e a camminare in questo territorio che fa parte del Parco dell’Aveto.
Una testimonianza di Italia che cambia.
Nei prossimi giorni vedrete le meraviglie naturalistiche e antropologiche di questi luoghi.

Siamo partiti da Castagnello lungo l’antico sentiero che scende all’Abbazia di Borzone, dove l’abate ci ha raccontato la storia millenaria di questo luogo di culto. Ma anche luogo di ospitalità per i numerosi viandanti che dalla Liguria salivano verso il nord Italia attraverso la Val Sturla.

Abbiamo proseguito sul sentiero A9 che fa parte degli anelli del Parco dell’Aveto.

Si attraversano luoghi magici e antichi ruderi custoditi da teste apotropaiche, volti in pietra con la funzione di scacciare gli spiriti maligni. Unica pecca è lo stato di conservazione dei sentieri: in un parco dovrebbero essere il fiore all’occhiello mentre invece sono spesso mal segnalati e mal tenuti.

Ponticelli, mulini, cascate: il filo conduttore di questo territorio è l’acqua. “Addomesticata” e canalizzata nel beo per essere sfruttata dall’uomo. E seguendo a ritroso uno dei numerosi bei siamo arrivati a una splendida cascata dove non abbiamo resistito a un bagno nell’acqua gelida.

La Baciocca è una torta di patate (non un polpettone) che anticamente si cuoceva sotto il testo, cioè una campana di terracotta o di ghisa che simulava la cottura al forno. Questo tipo di cottura avviene ancora in qualche famiglia contadina. Anna la prepara per noi a Castagnello, frazione di Borzonasca. Usando il vecchio essiccatoio di famiglia.
La ricetta della Baciocca prevede l’uso di patate locali a pasta bianca, meglio se di varietà Quarantina Bianca Genovese, affettate sottili, lardo, cipolla, olio, parmigiano e una semplice sfoglia di pasta che formi un fondo con il bordo per contenere.
Alla fine l’abbiamo mangiata e posso assicurarvi che era squisita!
Se vi è venuta voglia di assaggiarla fatevi portare da @vadovetiportailbeo a scoprire i luoghi e le storie delle frazioni di Borzonasca!

Con Stefano, guida ambientale escursionistica percorriamo il sentiero che da Vallepiana arriva a Borzonasca. Poi risaliamo nella frazione di Castagnello dove intervisto Verdiana e Dario, che hanno deciso di lasciare la città per andare a vivere in connessione con l’Appennino e la natura.

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