Cammino dei Santuari del Mare
Il Cammino dei Santuari del Mare è un percorso ad anello di 126 chilometri, un viaggio tra panorami mozzafiato e luoghi sacri, che unisce natura, cultura e spiritualità in ogni passo.
Il percorso del cammino nasce dalla volontà di proporre un itinerario molto vario, che spazi dal mare alla montagna e attraversi luoghi di grande interesse storico, culturale e religioso. Punti nodali del Cammino sono i Santuari, le Basiliche e le Chiese storiche che sono disseminate lungo il percorso: dalla Basilica di N.S. Assunta a Sestri Ponente alla Cattedrale di San Lorenzo passando, tra le altre, per il Santuario di N.S della Guardia, la Badia di Tiglieto, il Santuario di N.S. dell’Acquasanta e il Santuario del Santo Bambino di Praga di Arenzano.
Dal punto di vista storico le tematiche più importanti sono quelle legate alle vie del ferro, l’industria della filigrana in Valle Stura, l’industria cartaria in Val Leira e Val Cerusa, l’antica Via Romana costiera e per finire il centro storico di Genova.
Dal punto di vista naturalistico abbiamo grande varietà: si passa dalle vallate lato mare al percorso di crinale che coincide per un tratto con l’Alta Via dei Monti Liguri; si scende sul versante padano in Valle Stura e nella zona selvaggia tra Tiglieto e il Passo del Faiallo, con l’immensa e straordinaria Selva dell’Orba e il Parco Regionale del Beigua.
Infine un unicum nei cammini italiani: da Pegli al centro storico di Genova si arriva via mare,
imbarcandosi sulla NaveBus al Molo Archetti per scendere al porto antico.
Ho percorso la prima tappa del Cammino dei Santuari del Mare con Marco Ferrando fotografo di Storie di Alta Via: ci siamo conosciuti da pochi anni e finalmente riusciamo a camminare insieme. Partenza da Sestri Ponente dove ad augurarci il “buon cammino” c’è lo staff al completo di Monte Gazzo Outdoor, l’asd che ha ideato, tracciato e lanciato il cammino. L’uscita dalla città ci fa scoprire una Sestri inaspettata e per me c’è pure l’emozione del primo cammino circondato da murales genoani. Dopo 6 ore, incontri con vari personaggi, un attraversamento del binario ferroviario presso l’affascinante stazione di Genova Costa e 1000 metri di dislivello arriviamo al Santuario della Madonna della Guardia. Qui abbiamo cenato al Ristorante San Giorgio e pernottato preso la Casa del Pellegrino. Qui potete vedere il reel relativo alla prima tappa.
Seconda tappa: dal Santuario della Madonna della Guardia al Rifugio Pratorondanino. A me e Marco Ferrando si unisce un amico da una vita: Marco Donato, guida ambientale escursionistica. Quasi alla fine della tappa si unisce anche Stefano Lo Coco, altra guida ambientale escursionistica e ideatore del Cammino dei Mille che ho avuto il piacere di inaugurare due anni fa in Sicilia.
Anche questa seconda tappa è molto bella dal punto di vista naturalistico perchè la vista spazia dal mare, ormai in lontanza, alla catena appenninica interna. Purtroppo, ahime, è rovinata dalla presenza di capanni di cacciatori. Passare accanto a persone armate che nel 2024 sparano agli uccelli migratori è veramente deprimente.
Ringrazio tutto lo splendido staff del Rifugio Pratorondanino con il quale abbiamo passato una giornata indimenticabile! Nonostante la nebbia e l’umidità esterna, l’accoglienza super calorosa e familiare ci ha veramente riscaldato l’anima. Pranzo e cena ottimi preparati dalla bravissima cuoca Carlotta Curti: pasta e fagioli, pappardelle al ragù, polpette, cotolette e patatine.
Alla sera invece io e Marco eravamo al tavolo in compagnia delle giovanissime Irene e Marta che ci hanno raccontato di come è vivere in un luogo remoto dell’Appennino: sveglia alle 6 tutte le mattine per andare a scuola! Però hanno la possibilità tutti i giorni di seguire la loro passione: montare i loro cavalli che sono in questo maneggio. A questo link il reel relativo a questa tappa.
Terza e quarta tappa del Cammino dei Santuari del Mare.
Insieme a Marco Ferrando riparto dal Rifugio Pratorondanino ancora avvolto nella nebbia autunnale e arriviamo insieme a Campo Ligure.
Dopo una birra in piazza le nostre strade si dividono: Marco torna a casa, io mi incontro con Bianca che mi ospita nel B&B La Buscarella da dove posso lavorare da remoto.
Se il tema di Smart Walking 2024 è Back to the Roots, questo incantevole agriturismo dell’Appennino ligure rappresenta un ritorno alle radici: il fascino di una dimora storica restaurata con cura. La famiglia di Bianca è da generazioni la proprietà della segheria del paese e il legno fa da padrone negli interni. Fuori un’esplosione di natura: nei terreni – circondati dai boschi dell’entroterra – sono coltivate le peonie, girano le galline, pascolano gli asini, trovano spazio centinaia di bonsai, scorrono le acque di un torrente che forma cascatelle e uno stagno con ninfee.
Alla sera cena con il comitato del cammino presso l’osteria Caccia C’a Bugge dove assaggio delle squisite specialità liguri: mandilli al pesto e tommaselle al pomodoro. Riparto a malincuore da Campo Ligure la mattina seguente non prima di una visita al centro storico con Bianca che fa da Cicerone. La tappa da Campo Ligure a Tiglieto la percorro in compagnia dell’amico Daniele Bertoni che mi ha raggiunto da Genova. Anche lui come me ha conseguito quest’anno il patentino di guida ambientale escursionistica della Regione Liguria. Con questa tappa entriamo nel Parco Regionale del Beigua. A questo link il reel relativo alle due tappe.
Per chi vuole vivere la vera essenza del cammino, fatta di incontri e condivisione, è obbligatorio fermarsi al B&B La Scellana.
“Per chi è in cerca di sé e non di un luogo da consumare.”
Maurizio Parodi e Serafina Raneri vivono
per usare le loro parole – in un luogo magico situato all’interno del Parco del Beigua, nell’entroterra ligure.
Troverete un B&B tradizionale con lo stesso spirito che caratterizzava queste strutture quando sono nate ovvero con il piacere di condividere la propria casa con gli ospiti.
Al B&B mi hanno raggiunto mia madre – che abita a Palo, appena 16 km da qui – e Alessandro Zambito, arrivato da Genova con treno e corriera e che percorrerà due tappe con me. A gran sorpresa è arrivato da Livorno anche il mio amico di infanzia Arasc con il suo mitico Pandino 4×4! Insieme a Maurizio e Serafina abbiamo cenato e gustato i tantissimi e prelibati piatti preparati in casa con materie prime a chilometro zero. Qui il video!
Quinta tappa. Da Tiglieto al Passo del Faiallo. Per la prima parte io e Alessandro siamo accompagnati dalla guida ambientale escursionistica Serena Siri, come me iscritta ad AIGAE, che gestisce Escursioni Liguria. Qui potete ascoltare le sue parole che raccontano la tappa.
A metà percorso ci saluta e ritroviamo l’amico Arasc. Sotto il diluvio ed avvolti nella nebbia raggiungiamo il passo del Faiallo. Siamo arrivati bagnati fradici dopo una tappa in salita e siamo stati ospitati dal Rifugio La Nuvola sul Mare: dopo una bella doccia calda, davanti al fuoco del cammino abbiamo lavorato e mangiato. La cucina ci ha soddisfatto e abbiamo riposato magnificamente nelle silenziose e calde camere della struttura.
Grazie Nicholas per l’accoglienza: la forza dei cammini non è data solo dalla bellezza dei luoghi ma anche dal calore dell’accoglienza umana a fine tappa. A questo link il video alla sua intervista.
Sesta tappa del Cammino dei Santuari del Mare: dal Faiallo ad Arenzano. Dopo tanti chilometri nell’entroterra immersi nell’ Appennino buttiamo lo sguardo sull’infinito del mar ligure.
Ad Arenzano mi fermo presso il TUI Bistrot. Tui è l’acronimo di Territorial Unique Identity. Come Bistrot offre proposte gastronomiche locali con prodotti di alta qualità e tantissime golosità km 0 per pranzi, aperitivi e cene. Sopra il locale ci sono 3 camere appena ristrutturate, spaziose, luminose e confortevoli. Poco lontano un appartamento dove io ho soggiornato e lavorato da remoto.
Putroppo il giorno dopo la mia partenza una tragedia ha colpito il TUI. Lucia Ferrari, che mi ha accolto e con la quale abbiamo parlato tantissimo del cammino in quanto è l’assessore all’Ambiente del Comune di Arenzano, ha perso il marito nell’alluvione che ha colpito la zona di Terralba il 26 ottobre. Invito tutti coloro che si fermeranno ad Arenzano ad andare da lei per cena e pernotto, in modo da sostenere la sua attività in questo momento cosi delicato. A Lucia, un abbraccio immenso.
Settima tappa, da Arenzano ad Acquasanta. Primo giorno del cammino in solitaria dopo tanti chilometri in piacevole compagnia. La tappa inizia con una lunga passeggiata lungomare in direzione Genova. A Vesima, poco prima dell’entrata nel capoluogo, incontro il palazzo della prestigiosa Fondazione Renzo Piano. Suono e sono accolto da Chiara Bennati, responsabile degli Archivi. Racconto del mio progetto Smart Walking e la metto al corrente che il Cammino dei Santuari del Mare passa proprio davanti a loro. Vedremo a cosa porterà questa connessione. Procedo fino a Voltri, dove percorro le vie interne che mi fanno scoprire una parte di città sconosciuta e piena di fascino. Alcune creuze mi portano fino alla Villa Duchessa di Galliera e poi, dopo la zona delle antiche cartiere, fino a Mele. Qui faccio una sosta pranzo nella caratteristica Osteria Gigiun e poi incontro il sindaco del paese. Dalla sala consiliare mi collego in diretta con la Rai per la trasmissione Casa Italia, oggi incentrata sui cammini. Ecco il reel della giornata.
Ad Acquasanta finisce la mia tappa. Pomeriggio di lavoro, cena (super) e pernotto al B&B Le Giutte che crede fortemente nel progetto del Cammino e offre ai pellegrini il servizio di navetta tra la località omonima e il paese. Rumore oche vi accoglieranno in questo luogo magico!
L’allerta meteo arancione diramata sul territorio di Genova mi suggerisce di sospendere per due giorni il cammino. Da Genova Acquasanta prendo il treno che percorre la vecchia ferrovia che collega il mare al basso Piemonte arrampicandosi tortuosamente.
Scendo dopo soli 8 minuti alla stazione ferroviaria di Genova Costa, situata sulla parte alta di Sestri Ponente. A pochi metri si trova la sede di Monte Gazzo Outdoor l’asd che ha ideato il Cammino dei Santuari del Mare.
E’ stata fondata nel 2016 con l’intento di tutelare, promuovere e valorizzare il territorio genovese attraverso il ripristino e la pulizia di sentieri, la pratica delle discipline e degli sport outdoor, come running, hiking, mountain bike e arrampicata.
L’associazione organizza tour guidati, in mountain bike o a piedi, proprio per far conoscere le bellezze del territorio a chi non immagina nemmeno cosa si possa nascondere dietro la cementificazione selvaggia della costa. Oggi nel circolo acli che ospita la sede c’è un pranzo sociale – con polenta e castagne – al quale sono invitato e dove incontro due pellegrine che sono arrivata dall’Alto Adige per percorrere il cammino.
Ottava tappa. Una splendida giornata di sole autunnale fa da cornice alla nostra camminata da Acquasanta a Pegli. Sono di nuovo in compagnia dell’amico Marco e insieme decidiamo di buttarci in una pozza formatasi in una delle tante cascatelle che scendono dalla montagna, sotto lo sguardo di due poiane che ci volteggiano sopra le teste.
Ci lasciamo alle spalle i monti e scendiamo a Pra dove visitiamo l’azienda dei Fratelli Sacco, basilicoltori praesi dal 1831, le cui serre sono proprio adiacenti al cammino.
Ancora qualche chilometro di asfalto misto tra stradine interne e lungomare e si arriva a Pegli.
Il rossoblu la fa da padrone in questa splendida città! Il video riassunto qui.
La nona e ultima tappa è un unicum nel panorama dei cammini italiani.
Da Pegli al Porto Antico di Genova si arriva infatti con una NaveBus che fa scorrere davanti agli occhi del camminatore l’epopea dello sviluppo della città: dalla pista dell’aeroporto ai container, alle gru, ai capannoni industriali, per arrivare alle enormi navi merci e traghetti. Fa poi capolino la lanterna, simbolo antico della città, che anticipa lo sbarco sotto il bigo, simbolo delle colombiadi del 1992.
Da qui si parte a piedi per un trekking urbano di tre chilometri nei caruggi fino alla Cattedrale di San Lorenzo alla scoperta della storia, cultura, cibo di una città che Lonely Planet ha inserito tra le migliori mete dell’anno. Genova è l’unica città italiana nel Best in Travel 2025: addirittura al quinto posto mondiale per il suo fascino storico, per il romanticismo dei suoi caruggi e l’opulenza dei suoi palazzi storici (come quelli dei Rolli patrimonio Unesco). E da adesso anche per il Cammino dei Santuari del Mare! Il video qui.
Un grazie ad Alessandra Bianchi – Assessore allo sport e al turismo del Comune di Genova – per l’accoglienza nella splendida cornice della Cattedrale di San Lorenzo. Mi ha messo l’ultimo timbro sulla credenziale e consegnato il Testimonium Ianua, un attestato che certifica il completamento del Cammino.
Nonostante abbia idee politiche esattamente opposte alle mie devo riconoscerle la sensibilità verso il cammino, esempio di turismo lento e sostenibile al quale credo molto. Con lei siamo rimasti di rivederci l’1 marzo 2025 – giorno in cui il cammino festeggerà un anno dalla sua presentazione a Palazzo Tursi – per un evento celebrativo.
Per me, genovese di nascita, è stata un’emozione indescrivibile percorrere questi 126 km. Un cammino che va sicuramente sul podio tra gli oltre 50 che ho completato in questi ultimi anni: mare, monti, borghi dell’entroterra, storia, natura selvaggia, tradizioni culinarie, trekking urbani, archeologia industriale, terme, santuari, alberi secolari!
C’è veramente una varietà incredibile in questo cammino che ha un potenziale enorme con relativo benificio soprattutto per le aree interne. Beneficio che può stoppare il processo di spopolamente dei paesi dell’entroterra.
Vorrei anche evidenziare l’aspetto umano dell’accoglienza, che di fatto differenzia i trekking (solo natura) dai cammini. Da ligure avevo un forte timore ed invece nelle strutture lungo il cammino ho incontrato persone con una grande propensione all’apertura e accoglienza.
Un plauso enorme lo farei ai volontari di Montegazzo Outdoor che per due anni hanno lavorato alla creazione del cammino. La logistica di partenza e arrivo (con stazioni ferroviarie sulla costa ed aeroporto) ne fa un cammino fruibile anche agli stranieri.
Invito tutti a prendersi una settimana di tempo e scoprire questo territorio camminandoci sopra: credo che sia il solo modo per conoscere i luoghi e imparare ad amarli e rispettarli.