Pratomagno
Trappola.
Dicono che si chiami così perché in passato era una trappola per i nemici che cercavano di conquistare l’antico castello che qui sorgeva.
Adesso invece è una trappola per chi è in cerca di tranquillità. Che qui non manca visto che in inverno i residenti sono appena 13 e in mezza giornata di girovagare tra i vicoli li hai già incontrati tutti.
Trecento è il massimo numero di persone presenti, che si raggiunge d’estate quando tutte le secondo case si popolano.
Paolo ci racconta come è vivere a Trappola. Lui è uno degli undici abitanti che passa l’inverno in questa frazione montana del Comune di Loro Ciuffenna. Trappola si trova a 850 metri di quota, su una sorta di sperone che fuoriesce dalle scoscese pendici valdarnesi del Pratomagno.
Da qui quindi non si vuole andare più via, specialmente se si trova un luogo come l’ostello Orma del Lupo da cui è possibile lavorare godendosi il silenzio e la vista del Pratomagno.
L’ostello – primo progetto avviato dalla Cooperativa di Comunità Pratomagno – ha camere, cucina, una grande sala comune, un Wi-Fi che prende anche in giardino.
È perfetto per i nomadi digitali che nelle ore di NOT working vogliono godere della natura, dal momento che è possibile camminare sui numerosi sentieri della zona.
NATworking che ne dite di farlo entrare nel vostro circuito?
“Con i versi che, senza pretese,
Ti vogliamo ora porgere in dono
Ti chiediamo, col cuore, perdono
Per colui che non crede più in Te.”
(Tratta dalla poesia di Leonardo Bonci, Alla Trappola)
Soffia il vento sul Pratomagno.
Ma dicono che non è niente. Quando il massiccio viene spazzato davvero la forza del vento non ti fa stare in piedi e nel 1966 tirò giù la Croce, simbolo di questo luogo.
E novanta anni fa neve e vento avvolsero Herbert “Bert” Hinkler, il pilota australiano che tentava l’impresa di raggiungere l’Australia da Londra.
Negli stessi giorni nasceva Corrado, anche lui da novanta anni sul Pratomagno. Di vita e di bastone, di camminate e di funghi.
Un luogo di leggende e storie, questo Massiccio del Pratomagno, una montagna lunga 30 km, che corre parallela alla dorsale appenninica da una parte e alla Val d’Arno dall’altra. Il nome deriva dalle praterie di crinale che mi ricordano i tratturi. Dai 1590 metri della Croce l’occhio può spaziare a 360 gradi e si allena la propria cultura di geografia. Riconosco a sud est il lago Trasimeno, a sud ovest il monte Amiata; a est le foreste casentinesi e a ovest il Chianti. A nord Firenze e il Cimone e lontane a nord ovest le Apuane. Mi dicono che nelle giornata limpide si riesca a vedere pure la Corsica!
Grazie a Lara e Claudio de Il Bosco magico Pratomagno per questa giornata.
La Cooperativa di Comunità Pratomagno nasce dall’intenzione di un gruppo di abitanti e imprese del Valdarno Superiore di contrastare l’abbandono del Massiccio del Pratomagno e la conseguente sottoutilizzazione delle risorse naturalistiche ed umane di cui questo territorio montano è ricco. Ecco gli obiettivi che come progetto Smart Walking condivido in pieno!
- [ ] Contrastare l’abbandono
- [ ] Incentivare il turismo consapevole
- [ ] Riportare le botteghe nelle frazioni montane
- [ ] Condividere conoscenze e creare nuove imprese
- [ ] Reinvestire in nuovi progetti per la montagna
Il periplo della montagna è un viaggio nei tanti piccoli tesori, piccoli borghi di pietra. Ben 26 sono le frazioni montane in cui resistono 17735 abitanti.
L’azienda agricola Capre Diem ha circa 50 capre. Chiara, classe 1990, le porta ogni giorno al pascolo. L’abbiamo incontrata in compagnia dei suoi 5 cani da guardiania.
Il caprino che producono lei e il marito si può mangiare alla bottega di Chiassaia.
Chiassaia, Anciolina e Rocca Ricciarda sono tre piccole frazioni di Loro Ciuffenna aggrappate sul versante occidentale del massiccio. Una manciata di persone popola questi luoghi. Parrebbero matti ma forse matti siamo noi cittadini che barattiamo l’essenza della vita per le vili comodità.
Se non siete ancora stati sul Pratomagno vi consiglio di andare!