Senderos de Fuerteventura
Questo non è stato un vero e proprio cammino però è stato il cammino di avvicinamento al progetto.
A chi arriva per la prima volta a Fuerteventura con l’aereo, il momento dell’atterraggio fa nascere il dubbio se il pilota abbia sbagliato strada: siamo finiti su Marte. Le calde e desolate lande di questa isola non possono appartenere a questo pianeta; forse dallo spazio sono rimbalzate sul Marocco e si sono fermate in mezzo all’oceano?
Qui ho deciso di simulare quella che sarà la vita durante gli otto mesi del progetto: camminare la mattina e lavorare in smartworking nel pomeriggio. Il campo base è stato il camper che mio fratello, emigrato su quest’isola 15 anni fa, mi ha messo a disposizione. Da qui ogni mattina sono partito a esplorare Fuerteventura dal punto di vista dei miei piedi. E l’isola, che dai finestrini della macchina lanciata a 100 all’ora sulle infinite strade dritte, sembra monotona, si è rilevata in un caleidoscopio di sorprese.
“In macchina sei sempre in abitacolo; ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti scorre accanto noiossimo dentro una cornice.” – Robert M. Pirsig lo scrive nel suo “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta”. Io dalla due ruote lo declino sui piedi.
Tindaya – Vallebrón – Tefía
Tetir – Tefía
Tetir – Casillas del Ángel – Tefía
Tetir – Degollada de Facay – Tefía
Lajares – Calderón Hondo
Antigua – Betancuria